Tutte le novità dei motori marini entrobordo, fuoribordo ed elettrici presentate nei saloni autunnali con produzione 2020.
MOTORI FUORIBORDO
Mercury
L’aumento della potenza erogata dai motori fuoribordo é ormai una tendenza costante degli ultimi anni che segue o forse anticipa la volontà dei costruttori di utilizzare questi motori al posto di quelli entrobordo ed entrofuoribordo. Oggi il Mercury 450R Racing, con una potenza di 450 HP, è la punta di diamante nel panorama motoristico mondiale. Il suo blocco motore è quello ultra-collaudato in alluminio del Mercury Racing 300, una cilindrata di 4,6 litri in configurazione V8 a 4 tempi e doppi alberi a camme in testa a bagno d’olio, sovralimentato con compressore volumetrico a cinghia e doppia vite raffreddato ad acqua e con doppio intercooler di refrigerazione dell’aria di aspirazione. Questo motore è progettato appositamente per un uso estremo, proponendo una coppia maggiore del 40% rispetto al 400 HP ma con un peso di soli 30 kg in più rispetto al 300, regalando così un rapporto peso/potenza incomparabile insieme a una compattezza ai vertici della categoria. Il 450R permette così di ottenere velocità e accelerazioni maggiori del 15% ma con consumi paragonabili a quelli del 400 HP. Ultima nota, ma non meno importante è che questo nuovo motore, riprogettato nella disposizione dei suoi elementi, ha gli stessi ingombri del 300 HP, così da poter occupare la stessa calandra. L’Advanced MidSection (AMS) Mercury Racing è la piastra guida realizzata in acciaio inox, estremamente robusta e progettata per sopportare le sollecitazioni delle competizioni; come optional è possibile richiedere, in fase di ordine, la barra di accoppiamento posteriore che migliora ulteriormente la precisione e la robustezza dell’insieme. Il motore può essere equipaggiato con due piedi differenti: quello per uso diportistico, 5.44 HD, e quello da competizione o per velocità al di sopra dei 70 nodi, SportMaster. Come i suoi fratelli minori anche il 450R è compatibile con i sistemi e i comandi digitali Mercury come il Mercury Racing Zero Effort Digital, il Joystick Piloting for Outboards (JPO) o il VesselView.
Evinrude
La Evinrude, invece, ha puntato al rinnovamento in una gamma di medie potenze, quelle tra i 115 e i 150 HP. I nuovi motori E-Tec G2 da 115, 140 e 150 HP sono accomunati dallo stesso blocco da 1,9 litri a 3 cilindri in linea, iniezione diretta e ciclo a 2 tempi. Il vantaggio dell’iniezione diretta è l’incremento della coppia del 30% (soprattutto ai bassi e medi regimi) con la contemporanea riduzione delle emissioni del 75% (conformi quindi con le ultime regolamentazioni in tutto il mondo) risultate le più basse sul mercato e con il miglioramento del 15% dell’efficienza nella combustione del carburante. Nello stesso tempo le caratteristiche costruttive riducono drasticamente la necessità di manutenzione, pari così a circa 60 ore, che va quindi ad allungare i tempi tra un tagliando e l’altro, senza necessità di rodaggio e di sostituzione dell’olio, con garanzia di durata di 5 anni o 500 ore di moto con i suoi 7,2 litri. Per accedere ai controlli è sufficiente aprire la scocca di destra, anche con motore in acqua, mentre il tappo di rabbocco dell’olio è posto in testa lato imbarcazione, molto ben accessibile. A proposito di garanzia, la Evinrude copre i suoi motori sopra i 25 HP per ben 7 anni. La particolare costruzione meccanica riduce nettamente sia le vibrazioni sia la rumorosità per un elevato comfort di navigazione. Da notare il peso del taglio 150 HP che risulta il più basso sul mercato. Il cablaggio degli Evinrude è estremamente semplificato e passa tutto all’interno di un unico tubo di grossa sezione, risultando in un montaggio molto pulito e ordinato; l’estetica sta infatti particolarmente a cuore alla Evinrude tanto che tra combinazioni di colore della calandra, delle guance laterali e dei piedi si raggiungono ben 400 soluzioni cromatiche differenti. Anche questi propulsori sono dotati di gestione digitale del trim, del cambio, dell’acceleratore e della timoneria idraulica con cavo di connessione drive by wire.
OXE
Differente, invece, la scelta della casa svedese OXE che ha sviluppato motori fuoribordo Diesel da 150 e 200 HP per utilizzi professionali ma che, proprio per le loro caratteristiche tecniche, sono scelti anche dai diportisti più esigenti. Sviluppati dal 4 cilindri 2 litri BMW Common Rail biturbo e marinizzati in Svezia dalla Simco, questi motori sono dotati di una speciale trasmissione brevettata a doppia cinghia che garantisce elevate prestazioni, durata superiore alle 10.000 ore di moto e silenziosità di marcia. Il motore Diesel, dato il suo regime di funzionamento più basso, è di base più silenzioso e il consumo è più limitato, in particolare questo Oxe consuma il 40% in meno rispetto a un pari potenza a benzina. L’unico inconveniente è il peso, decisamente superiore, anche se in campo professionale questo è un dettaglio considerato secondario. L’Oxe è disponibile pure nella versione da 300 HP, anch’esso aderente agli ultimi standard mondiali per le emissioni.
Selva
Quest’anno la SELVA, invece, ha presentato ben tre nuovi motori di potenza bassa, media ed elevata per coprire un mercato più variegato. Si parte dal 25 HP Amberjack, un 4 tempi ad iniezione da 432 cc. con un peso di soli 56 kg, un motore robusto montato con bracket sovradimensionati e dotati di sistema ammortizzante così da garantire vibrazioni molto limitate. Prestazioni superiori ed emissioni inferiori lo allineano alle recenti norme sull’inquinamento e lo rendono naturalmente migliore delle precedenti versioni a carburatore. Il 100 HP Spearfish è un motore completamente nuovo, con una cilindrata di 1.832 cc a 16 valvole e monoalbero a camme, disponibile anche nella versione XSR con coppia maggiore; ha un piede sovradimensionato per poter gestire adeguatamente la potenza erogata e durare maggiormente nel tempo. Il 200 HP Sei Whale ha invece una cilindrata di 2.785 cc mentre il 300 HP White Whale raggiunge i 4.169: sono motori sofisticati che offrono un ottimo rapporto peso / potenza e includono il variatore continuo di fase per ottimizzare la combustione e migliorare consumi ed emissioni. La timoneria idraulica è integrata e sono interfacciabili in timoneria solamente tramite sistema Drive by Wire.
Honda
La Honda punta invece all’estetica con la nuova colorazione Sporty White che affianca le esistenti Total White e Silver: una grafica pensata per il pubblico italiano, notoriamente esigente. I motori vengono ora proposti con il sistema Drive by Wire e viene data la possibilità optional di implementare il sistema Optimus 360° con joystick di manovra dall’installazione veloce e facile.
Yamaha
La Yamaha presenta l’XF375, una versione depotenziata e con lo stesso blocco del 425 che va a sostituire il 350 uscito di produzione in attesa dell’arrivo di quello nuovo. Sono motori a 4 tempi a iniezione diretta, con le cinque pompe di compressione e la pressione di 200 bar che ottimizzano i consumi e soprattutto le emissioni. La configurazione è a 8 cilindri a V, doppio albero a camme in testa per bancata e catena di distribuzione a bagno d’olio. Valvole e cilindri sono realizzati mediante processi industriali molto evoluti: la superficie delle valvole è rivestita in carbonio mentre le camicie dei cilindri sono costruite con un processo di fusione al plasma che le rende estremamente resistenti. Durata ed efficienza sono così tra i pregi di questi motori. Il 375 viene proposto nella sola colorazione grigia e con una grafica più semplice, mentre il 300 HP viene presentato oggi anche nella versione con piede grigio e calandra bianca. Yamaha propone pure un ampliamento della gamma di motori elettrici per la pesca nelle acque interne, con l’M32 e il più piccolo MX18 con regolazione della profondità, Digital Maximizer per aumentare drasticamente l’autonomia di ogni ricarica, indicatore dello stato della batteria, funzionamento a 24 V il primo e 12 V il secondo e assorbimento da 42 A. Per l’acqua salata è stato presentato invece l’MS20 Salt Water, costruito con materiali robusti e protetto contro la corrosione galvanica e il salino, dotato di anodo di zinco sacrificale ed elettronica completamente incapsulata da uno spesso strato di uretano protettivo. Anche questo motore ha un voltaggio di 12 V e un amperaggio di 42A.
MOTORI MARINI ELETTRICI
Lowrance
A proposito di motori elettrici per la pesca, anche la Lowrance ha presentato una sua novità: si tratta di un modello pensato per l’acqua dolce dotato di motore brushless a 24 o 36 V con comando Steer by Wire, così da eliminare qualunque cavo che possa creare intralcio nelle operazioni di pesca; la pedaliera di comando è settabile per un uso destro o mancino e possiede anche le funzioni di ancoraggio virtuale e navigazione al waypoint attivabili tramite pressione di appositi tasti, mentre altri due sono personalizzabili. Il gambo è montato su uno speciale bracket dotato di doppia molla a gas per alleggerire il ribaltamento del motore e di una molla assiale per limitare i danni in caso di urto. Il motore è venduto con un sensore HDI e Downvision di serie (versione 3 in 1 opzionale) così da essere utilizzato con tutta la strumentazione Lowrance HDS Live, Elite Ti2 e HDS Carbon con possibilità di comandarlo direttamente dallo schermo. Come dichiarato dalla casa questi motori performanti offrono un’autonomia del 60% maggiore rispetto ai concorrenti e uno spunto più elevato del 20%.
Garmin
Garmin presenta il Trolling Force Motor, anch’esso ideato per le acque interne. La sua pedaliera è di tipo wireless con comandi di acceleratore, avanti-indietro e laterali di rotazione mentre il motore è collegato da cavi alla scatola di comando. Identica la possibilità di impostare la rotta, di seguire un punto o di utilizzare l’ancora virtuale. Dotati di un bracket servo assistito da un pistone ad aria, anche questi motori hanno altezza facilmente regolabile per adattarsi ad ogni imbarcazione. Utile funzione per aumentare l’autonomia è quella di poter utilizzare i pacchi batterie estraibili dedicati ma anche di poter connettere il motore direttamente alle batterie di bordo.
Torqueedo
Restando ai motori elettrici, non possiamo non menzionare la Torqueedo, l’azienda capostipite in questo tipo di propulsione che ha presentato il 1103, evoluzione del 1003, con aumentata potenza e una drastica diminuzione della rumorosità. La batteria è integrata e intercambiabile così da permettere la modularità rispetto alle proprie esigenze di autonomia. Il motore ha uno spunto statico di ben 915W equivalente a quello di un motore endotermico da 4 HP, l’autonomia è pari a 55 minuti alla massima velocità, 3 o 4 ore nell’uso normale a media velocità e oltre le 10 ore al minimo. Nuovo anche il Torquedo Deep Blue da 50 kW entrobordo, già esistente nelle potenze da 25 e 100 kW: rispettivamente le potenze equivalenti sono di 80 HP, 40 HP e 130 HP. Il 25 ed il 50 kW esistono anche nella tipologia fuoribordo ed il 25 pure con sail drive. Le batterie utilizzate sono al litio BMW I3 da 40 kWh raffreddate ad acqua/gas con scambiatore di calore (una sorta di aria condizionata interna). Esiste anche la possibilità di installare un generatore elettrico Diesel da 25 kW in corrente continua per la ricarica delle batterie e un sistema di gestione intelligente per la sola ricarica o per uso ibrido Diesel-elettrico. L’interfaccia di gestione in plancia è disponibile nelle misure da 7” o 12” e propone una raffinata grafica con i flussi di energia, indicazione degli assorbimenti, autonomia e capacità della batteria, nonché il monitoraggio dell’energia proveniente da generatore Diesel, eolico, pannelli solari o idrogeneratore.
Aquamot
Meno evoluta ma pur sempre valida è la proposta della Aquamot con il suo 5 HP equivalente, molto leggero con i suoi soli 15 kg e batteria integrata intercambiabile da 640 kWh capace di garantire un’autonomia di 6 ore a velocità di crociera o di 1 ora a piena potenza.
MOTORI ENTROBORDO
MAN
Passando ai motori entrobordo, poche sono le novità, tra le quali si può annoverare il Man V8 1300, basato sul V8 1200, rivisto in pesi e ingombri e migliorato nella qualità dei materiali utilizzati nella costruzione delle turbine e ottimizzato nel disegno delle testate; i 16,2 litri di cilindrata determinano così una densità di potenza pari a circa 60 kW/litro, ideale per imbarcazioni fino a 24 metri. Dallo stesso studio è stato sviluppato anche il V12 2000 che ne condivide appieno l’aderenza alle certificazioni IMO Tier II e Epa Tier III; a richiesta è addirittura disponibile la versione SCR con catalizzatore.
La GM General Motors ha portato per la prima volta a Genova i suoi motori molto evoluti come il nuovissimo 3.0 Turbo Diesel LM2 uscito ad agosto: un 3 litri a 6 cilindri in linea da 277 HP con blocco e testata in alluminio e un peso di soli 212 kg: peso e consumi sono ai minimi della categoria (20% in meno) mentre l’efficienza è al top. Presenti nello stand anche il 2,8 litri 2.8L LWN da 181 HP a 3.400 rpm con compressore turbo a geometria variabile e il 6.6 litri 6.6L L5P da 445 HP a 2.800 rpm turbo. Il concetto che sta alla base di questi motori GM è la massima durata/affidabilità. La centralina di controllo del motore è sviluppata internamente e ciò garantisce la massima compatibilità e la migliore esperienza d’uso: il centro di sviluppo mondiale è a Torino, dove lavorano 700 persone per i motori e 200 per il software, mentre i prodotti sono costruiti in America. Per farsi un’idea della diffusione di questi motori basti dire che la base dei Volvo a benzina è GM.
FPT
L’italiana FPT propone il riammodernamento del C90 650 Evo Cursor, un 9 litri che offre prestazioni elevatissime tanto da essere stato utilizzato nel tragico record in cui ha perso la vita il grande Fabio Buzzi. In questa nuova versione sono stati modificati i filtri e sono state apportate modifiche nel layout, diminuiti i consumi e limitate le emissioni per allinearlo alle più recenti norme ambientali. La cover del motore è ora calpestabile con portata fino a 200 chilogrammi. La stessa casa ha presentato Red Horizon, un sistema integrato di controllo in ambito marino, sviluppato in collaborazione con ZF e Navico Simrad. Utilizzabile con tutti i motori della gamma Cursor e Nef, l’interfaccia ha lo scopo di migliorare la gestione e il controllo dei propulsori e l’esperienza d’uso anche attraverso la connessione e la condivisione di contenuti su device smartphone o tablet. In pratica lo stesso ecosistema software può gestire la cartografia, il pilota, il radar, lo scandaglio, l’entertainment, i livelli e il funzionamento dei motori per un semplice quanto intuitivo utilizzo. Esiste anche la possibilità di implementare un joystick di manovra che può essere duplicato da un fine touchpad sensibile e preciso: un nuovo modo di manovrare cui ci dovremo abituare molto presto. Ulteriore vantaggio di un sistema integrato è l’affidabilità data da un unicum progettato appositamente, laddove oggi elementi estranei vengono fatti dialogare tramite interfacce.
Volvo Penta
Volvo Penta, invece, annuncia una piccola rivoluzione nel campo dei sistemi ecosostenibili, con la volontà di diventare leader globale mediante l’invenzione di un nuovo modo di progettare sistemi di propulsione elettrica. Si partirà da un concept per passare poi a un studio di marketing e di commerce exploration, per poi attuare un primo lancio pilota seguito da un lancio test e infine il lancio definitivo. Tutte le fasi sono caratterizzate da un feedback continuo con attori del mercato che modificano il progetto in itinere ottimizzandone le caratteristiche. Tutto ciò dovrebbe permettere di ottenere maggior affidabilità nonché longevità. Tra questi nuovi progetti nasce lo sviluppo del Self Docking, un sistema di guida che permetterà di eseguire l’ormeggio in totale automatismo: è evidente l’uso contemporaneo di diversi sistemi di bordo quali i motori, il bow thruster e le telecamere di bordo. Il mercato non è ancora pronto a un passo così avveniristico ma la Volvo crede che sia importante cercare di precorrere i tempi. Un altro progetto pilota è stato montato su un catamarano Fountain Pajot che monta motore elettrico abbinato a un sail drive e batterie sufficienti a garantire una velocità di crociera intorno ai 9 nodi per 3 ore e un’autonomia di 1 ora alla massima velocità.
Sempre di evoluzione si tratta anche per Yanmar, che ha presentato i due nuovi display multifunzione Switch Panel Display da 2,5” in bianco e nero e da 4,2” a colori che mostrano velocità del motore, pressione dell’olio, temperatura del refrigerante, ore di moto, quantità di carico, codici Yanmar di allarme e diagnostica per la risoluzione dei problemi ma che possono visualizzare anche dati come vento, profondità, AIS e velocità provenienti da altri sistemi di bordo compatibili.
Cartello – Yanmar
La Cartello, importatrice Yanmar in Italia, annuncia aumenti di potenze per i motori COX Diesel nei prossimi anni così da seguire le tendenze di mercato mentre il costruttore di fuoribordo IDEA ha annunciato la produzione dei nuovi 300 e 250 HP, non presenti nelle fiere, con il contemporaneo adeguamento di tutta la gamma secondo le specifiche dettate dalle ultime regolamentazioni in termini di emissioni e la futura produzione di un 130 HP totalmente nuovo.
Martino Motti