Catamarani e barche a vela prodotte nel 2019 con prezzi, lunghezze, foto e caratteristiche tecniche
I saloni nautici di Cannes e Genova dello scorso settembre hanno avuto il pregio della chiarezza, comunicando, a nostro avviso in modo molto preciso, almeno tre messaggi.
Il primo: soprattutto per un motivo cronologico, i cantieri del comparto velico – ma quelli del comparto motore non fanno eccezione – scelgono Cannes per presentare le loro anteprime mondiali che, tuttavia, in molti casi, vengono replicate subito dopo a Genova sotto forma di debutti italiani.
Tradotto in soldoni: per la maggior parte dei visitatori, interessati semplicemente a scoprire le novità per la stagione successiva, cambia davvero poco.
Secondo: la spinta progettuale è verso le misure grandi, con pochissimi progetti inediti al di sotto dei 30 piedi ma con numerose novità sopra i 40.
Terzo: non ce ne eravamo accorti, ma siamo tutti skipper oceanici amanti delle andature portanti. Pozzetti grandi, poppe larghe che spesso coincidono con il baglio massimo, prue che, per dare volume anche alle sezioni prodiere, tendono a diventare sempre meno fini. Il che significa, in una sintesi un po’ impietosa, una tendenza – almeno nella fascia media della produzione, quella delle grandi serie – a una certa uniformità di stili e a un certo conformismo che, a onor del vero, lascia spazio ogni tanto anche a qualche gradevole sorpresa. Ecco le novità che abbiamo visto a Cannes e Genova.
Tutti i modelli elencati qui di seguito verranno prodotti nel 2019
Nico Caponetto
VELA IMMATRICOLATE MONOSCAFO |
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Lunghezza f.t. |
Categoria | Cantiere-Modello | Progettista | Carena | Larghezza | Immersione | Peso | Posti letto | Materiale di costruzione | Superficie velica | Motore | Prezzi in Euro |
m | CE | m | m | kg | mq | (cv) | ||||||
11,98 | A | Dufour 390 | Umberto Felci | T | 3,99 | 1,95 | 7.491 | 6 | VTR | 71 | 30/40 | 165.700 |
12,35 | A | Sun Odyssey 410 | Marc Lombard | T | 3,99 | 2,17 | 7.900 | 6 | VTR | 80,4 | 40 | 166.800 |
12,50 | A | Dufour 430 | Umberto Felci | T | 4,3 | 2,1 | 9.440 | 6 | VTR | 92 | 50 | 225.700 |
13,35 | A | Solaris 44 | Javier Soto Acebal | T | 4,18 | 2,6 | 9.900 | 6 | VTR | 118 | 40 | 345.000 |
14,04 | A | Hanse 458 | Judel/Vrolijk | T | 4,38 | 2,23 | 12.100 | 6/8 | VTR | 103 | 57 | 241.800 |
14,60 | A | Oceanis 46.1 | Finot/Conq | T | 4,5 | 2,35 | 10.957 | 6 | VTR | 90 | 57 | 229.200 |
14,90 | A | Grand Soleil 48 | Marco Lostuzzi | T | 4,5 | 2,85 | 10.500 | 6 | CARB/VTR | 140,2 | / | 530.000 |
15,55 | A | Hanse 508 | Judel/Vrolijk | T | 4,75 | 2,4 | 15.000 | 7/8 | VTR | 118 | 80 | 274.900 |
17,99 | A | Ice 60 | Umberto Felci | T | 5,2 | 2,85 | 17.900 | 7 | CARB | 130 | 150 | 925.000 |
20,52 | A | Baltic 67 | Judel/Vrolijk | T | 5,45 | 3,9 | 24.400 | 7 | CARB | 257 | / | / |
20,61 | A | CNB 66 | Philippe Briand | T | 5,51 | 2,95 | 31.100 | 7 | VTR | 215 | 180 | / |
23,43 | A | Mylius 80 | Alberto Simeone | T | 5,85 | 4,4 | 29.750 | 8 | CARB/VTR | 355 | 220 | / |
23,99 | A | Swan 78 | German Frers | T | 6,4 | 3/4,30 | 42.600 | 8 | CARB/VTR | 370 | 190 | / |
VELA IMMATRICOLATE MULTISCAFO |
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Lunghezza f.t. |
Categoria | Cantiere-Modello | Progettista | Carena | Larghezza | Immersione | Peso | Posti letto | Materiale di costruzione | Superficie velica |
Motore | Prezzo in euro |
m | CE | m | m | kg | mq | (cv) | ||||||
14,99 | A | Ita 14,99 | Perus/Scolari/Hertwig | CAT | 7,8 | 0,57/2,35 | 14.500 | 7 | VTR | 140 | 2 x15kW | / |
16,80 | A | Bali 5.4 | Olivier Poncin/Xavier Fay | CAT | 8,74 | 1,48 | 28.000 | 12 | VTR | 157 | 2 x 60 | 760.000 |
20,36 | A | Alegria 67 | Berret Racoupeau | CAT | 9,84 | 1,7 | 35.000 | 12 | VTR | 230 | 2 x 110 | 1.840.790 |
Dufour 390 – Il nuovo modello della gamma Grand Large ha fra le sue caratteristiche quella di arricchire la serie e non di sostituire un esemplare più vecchio. Disegnato da Umberto Felci, ha una carena che riprende i canoni più attuali, con un baglio massimo a poppa e molto spazio in pozzetto. Abbiamo notato un intervento importante sulla tuga, più ampia e alta con un risultato evidente sullo spazio degli interni. Varie le opzioni di layout interni, proposti con due o tre cabine, con la possibilità di scegliere, per i legni degli arredi, fra moabi, rovere e teak.
Jeanneau Sun Odyssey 410 – Molto interesse ha suscitato questo nuovo entry level della gamma Jeanneau. Disegnato da Marc Lombard, ha nella sua parte esterna, come elemento di novità, la prua inversa, una caratteristica molto sportiva che però si inserisce in modo armonico nella fisionomia croceristica di questa barca. Altro elemento di interesse, è il passavanti cui si accede dal pozzetto senza scavalcare i paramare. Quattro le possibili versioni degli interni con una combinazione di due o tre cabine e uno o due bagni. Nel caso di un solo bagno, c’è la possibilità di ottenere un locale lavanderia separato.
Dufour 430 – È ancora Umberto Felci a firmare la sorella maggiore del 39 piedi. Forse per le sue dimensioni superiori, il 430 della gamma Grand Large mette in maggior risalto le novità comunque comuni a tutti e due i modelli presentati ai saloni: lo specchio di poppa che ingloba la cucina, la parte che invece include la scaletta e si apre per accedere alla spiaggetta, la falchetta molto rialzata in cui sono inserite le luci di cortesia. Gli interni prevedono la possibilità di scegliere fra tre o quattro cabine con la cucina collocata in tutti i casi a ridosso della paratia di prua.
Solaris 44 – È probabilmente il marchio italiano più prestigioso, ma la svolta molto innovativa sul piano progettuale e su quello stilistico devono farci dimenticare i “vecchi” Solaris. Disegnato da Javier Soto Acebal, uno degli allievi prediletti di German Frers, il nuovo progetto presentato a Cannes ha uno scafo evidentemente ispirato alle barche da regata oceaniche, con un baglio massimo che da centro barca si mantiene inalterato sino a poppa, e uno spigolo molto netto a poppa. Gli interni sono proposti in un’unica soluzione con tre cabine e due bagni.
Hanse 458 – Il cantiere tedesco ha portato a Cannes questo modello che non si discosta molto dalla tradizione progettuale dello studio judel / vrolijk. Il numero otto finale identifica una nuova serie in cui il cantiere punta a offrire un forte supporto al comfort in navigazione, dagli interni molto spaziosi, articolati nelle versioni a 3 o 4 cabine, alla grande quantità di luce naturale fornita dalle 6 finestrature nelle cabine di poppa. Dal punto di vista strutturale, è interessante la scelta di realizzare una paratia con rinforzo in carbonio collegata alla chiglia su cui si scaricano gli sforzi di compressione dell’albero.
Beneteau Oceanis 46.1 – Il cantiere francese ha affidato ancora una volta allo studio Finot-Conq la responsabilità di elaborare un nuovo progetto da presentare in anteprima a Cannes. Il 46.1, che sostituisce sul mercato il 45 piedi, sembra accogliere in sè tante delle qualità sportive della gamma First. Lo abbiamo visto solo in banchina, ma le sezioni di prua fini e lo spigolo molto alto, lasciano intendere, almeno sulla carta, una prepotente voglia di correre stringendo angoli di tutto rispetto anche nella versione standard con fiocco autovirante. Gli interni sono proposti in cinque layout differenti, da 3 a 5 cabine.
Grand Soleil 48 – Disegnato da Marco Lostuzzi, il nuovo progetto del Cantiere del Pardo è proposto sia in versione performance, realizzata in epossidica e carbonio, sia in versione crociera, con le parti strutturali in carbonio e lo scafo laminato a mano in vinilestere. Le due interpretazioni del 48 piedi differiscono anche per le attrezzature di coperta, con quella race che conta sei winch per le manovre contro i due della crociera che ha anche il fiocco autovirante. Tre le versioni della chiglia, da 2,60 fino a 3 metri di pescaggio e una zavorra che rappresenta il 34 per cento del dislocamento.
Itacatamarans 14.99 – È tutta italiana la vera novità presentata a Cannes nel settore multiscafi. ITA 14.99 è infatti realizzato a Fano con materiali e tecnologie all’avanguardia. Costruito in resina epossidica con rinforzi in carbonio, ha una propulsione completamente elettrica. Altro elemento, non diffusissimo nei catamarani da crociera, sono le derive mobili sui due scafi che, secondo i dati del cantiere, permettono al catamarano di stringere una bolina di 45 gradi. Molta attenzione è stata riservata alla sicurezza, con la realizzazione di un pozzetto molto riparato, e una crash box presente sulle prue.
Hanse 508 – Il secondo modello Hanse presentato in anteprima a Cannes, è il 508. Non abbiamo notato differenze sostanziali circa la progettazione di scafo e coperta. Anche su questo modello, sempre disegnato dallo studio judel / vrolijk, compare la paratia in composito con rinforzi in carbonio che mette in connessione albero e chiglia. Le differenze più marcate le abbiamo viste negli interni, dove il maggiore spazio a disposizione ha permesso di inserire una cucina disposta in modo longitudinale, e ben cinque cabine. Una versione permette di allestire un locale di servizio con lavatrice.
Bali 5.4 – Quasi 17 metri di catamarano che ripropongono la visione di Catana per questo nuvo Bali 5.4. L’impostazione è quella classica adottata nei modelli precedenti: un grande quadrato in diretta comunicazione con la dinette realizzata a prua e con il pozzetto con il quale, grazie a una porta basculante, va a creare un unico grande ambiente. Notevoli differenze invece le abbiamo rilevate sulla qualità dei materiali, più pregiati, e una maggiore ergonomia degli spazi interni, il cui progetto è stato affidato, per la prima volta, a Lasta Design Studio. La zona notte prevede la possibilità di avere tre o quattro cabine.
Ice 60 – L’idea di fondo che sostiene questo progetto, a firma di Umberto Felci, è quella di proporre un’evoluzione dell’Ice 52, di cui riprende le linee rotonde dello scafo. Anche i materiali – resina epossidica e carbonio – e le linee d’acqua, richiamano il modello precedente del cantiere italiano, con la caratteristica prua rovescia. Da sottolineare la leggerezza dello scafo, solo 18.700 chilogrammi, che la identifica come la barca più leggera della sua categoria. Gli interni minimalisti, tipici dello stile Ice, realizzati all’interno dello scafo dopo l’assemblaggio della coperta, prevedono la possibilità di un allestimento a tre o quattro cabine.
Fountaine Pajot 67 – La nuova ammiraglia del cantiere francese è stata un’altra grande attrazione del salone di Cannes. Per le sue dimensioni, ma soprattutto per la spinta verso il lusso che Fountauine Pajot ha voluto imprimere con questo nuovo modello cui è stato attribuito il nome di Alegria. Lusso che si esprime soprattutto attraverso la concezione degli spazi. Quelli comuni, a partire dall’area esterna di prua, dove è stata inserita anche una piscina, fino a quelli interni, con una versione armatoriale in cui tutto uno scafo è riservato alla cabina del proprietario.
Baltic 67 – Il Baltic 67 Perfoman Cruiser è una barca che coniuga le elevatissime qualità costruttive del cantiere con un’idea originale di easy sailing applicata alla navigazione d’altura. Progettata dallo studio judel / vrolijk, la barca è stata realizzata in carbonio e resina epossidica in modo da contenere il peso entro le 25 tonnellate. Quella presentata a Cannes è in realtà un’evoluzione del Baltic 67 presentato nel 2016. Fra le tante innovazioni, la chiglia telescopica che riduce il pescaggio da 3,90 a 2,50 metri. Gli interni possono essere organizzati con tre o quattro cabine, con quella armatoriale sempre a prua.
CNB 66 – Tre matite prestigiose si sono impegnate nel progetto di questa barca di oltre 20 metri. Philippe Briand, Jean Marc Piaton e Rafael Bonet hanno realizzato uno yacht a vela molto elegante, con una coperta pulita e una carena potente caratterizzata da uno spigolo che segna la linea di galleggiamento fino a mezza barca. Molto interessante l’organizzazione del pozzetto che, su queste dimensioni di barca, consente una suddivisione netta fra la zona manovre e la zona ospiti, la cui dimensione è favorita dalla scelta di una tuga piuttosto corta.
Swan 78 – È stata una delle barche che hanno attirato maggiormente l’attenzione nei giorni del salone di Cannes. Non solo per la forza di attrazione che esercita il marchio, ma soprattutto per la capacità con cui realmente sono state coniugate eleganza e marinità. Tratto distintivo di questa filosofia è senz’altro la tuga, che ha armonizzato caratteristiche classiche con quelle sportive, definite anche dalla decisione di arretrare l’albero. Progettata da German Frers, è costruita in sandwich di vetro e carbonio prepreg. Due le versioni per gli interni, entrambe con tre cabine, con quella armatoriale che può essere collocata a prua o a poppa.
Mylius 80 – Quello che abbiamo visto a Cannes è uno scafo emblema dello stile Mylius, sviluppato su quasi 24 metri di lunghezza fuori tutto. D’altra parte il progetto è sempre di Alberto Simeone, che ha voluto imprimere i caratteri dominanti del cantiere italiano. Contenuti nelle linee fortemente sportive, con volumi generosi a poppa e una coperta estremamente pulita con tutte le manovre che scompaiono sotto il profilo del ponte. Tanto carbonio per la costruzione permette di mantenere il dislocamento molto basso a favore delle prestazioni in regata.